Page 124 - Il cammino della poesia 2
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CHIARA PROCACCI
Nasso
Ferma nell’isola
del mio abbandono
mi sospendo
come nuova Arianna
nell’attesa sorda
di un’epifania del dio-toro.
Riavvolgo i fili
che mi condussero, sola,
a prendere il largo
verso Atene sconosciuta,
a lasciarmi alle spalle
i labirinti consueti.
Uccisi il fratello,
tradii il padre e dimenticai la madre
per seguire l’uomo;
fuggii dalle circolari spiagge usuali
verso una labile terra ferma.
Ma da isola a isola,
da padrone a padrone,
posso solo immaginare
l’effimero sollievo,
l’inutile vendetta
della punizione delle vele nere.
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Nasso
Ferma nell’isola
del mio abbandono
mi sospendo
come nuova Arianna
nell’attesa sorda
di un’epifania del dio-toro.
Riavvolgo i fili
che mi condussero, sola,
a prendere il largo
verso Atene sconosciuta,
a lasciarmi alle spalle
i labirinti consueti.
Uccisi il fratello,
tradii il padre e dimenticai la madre
per seguire l’uomo;
fuggii dalle circolari spiagge usuali
verso una labile terra ferma.
Ma da isola a isola,
da padrone a padrone,
posso solo immaginare
l’effimero sollievo,
l’inutile vendetta
della punizione delle vele nere.
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