Page 112 - Il cammino della poesia 2
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GIOVANNI PARENTIGNOTI
Figlio
Mi vedrai, vecchio, canuto,
e in te sarà sempre il mio bambino,
le foglie gialle furono verdi e con me caddero;
le urla di gioia, salti, corse,
il lecca-lecca, i tuoi grandi occhi a fissarmi,
figlio, fui mai per te buon padre?
Ricorderò piccole scarpe rotte,
così saranno immagini e pianto
la tua vita iniziava col mio respiro giovine;
mani pure, tra i capelli a cercar sonno,
rumore dei passi, dolce vociare in giro,
seduto sfoglio mesto e felice le foto;
cosa penserai, farai,
sarà giusta la strada che ora ignori
e il mio starti accanto, sarà per te vero?
Ma mi riposo, il mio andare sarà fiero,
nel vedere in te e negli occhi tuoi
il mio essere proiettato al futuro.
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Figlio
Mi vedrai, vecchio, canuto,
e in te sarà sempre il mio bambino,
le foglie gialle furono verdi e con me caddero;
le urla di gioia, salti, corse,
il lecca-lecca, i tuoi grandi occhi a fissarmi,
figlio, fui mai per te buon padre?
Ricorderò piccole scarpe rotte,
così saranno immagini e pianto
la tua vita iniziava col mio respiro giovine;
mani pure, tra i capelli a cercar sonno,
rumore dei passi, dolce vociare in giro,
seduto sfoglio mesto e felice le foto;
cosa penserai, farai,
sarà giusta la strada che ora ignori
e il mio starti accanto, sarà per te vero?
Ma mi riposo, il mio andare sarà fiero,
nel vedere in te e negli occhi tuoi
il mio essere proiettato al futuro.
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